Siamo in una fase storica caratterizzata da una costante crescita della domanda di proteine a livello mondiale e la risposta non può essere l’aumento degli allevamenti dei grandi animali, che sono una delle principali problematiche a livello mondiale per l’ecosistema terra. Allevare carne a scopo alimentare produce il 15% dei gas serra, consuma un’elevatissima quantità di acqua (15.000 litri di acqua dolce per produrre 1 kg di carne bovina), è causa del 90% della deforestazione (tra la terra dedicata alle coltivazione dei mangimi e quella per i nuovi pascoli), inquina le falde acquifere con le deiezioni, crea problemi derivanti dall’abuso di antibiotici diminuendone l’efficacia.
Perché allevare gli insetti a scopo alimentare?
La domanda globale di cibo aumenterà del 70% entro il 2050 e, per soddisfarla, saranno necessari almeno 80 miliardi di dollari di investimenti annuali.
``Rispetto ai tradizionali allevamenti intensivi, soprattutto di bovini, gli allevamenti di insetti richiedono molta meno energia e producono minor quantità di gas serra. Anche il consumo idrico e di suolo è nettamente inferiore``
Occorre virare verso una consapevolezza green
L’Unione Europea inizia a muoversi in questa direzione con l’approvazione del consumo di insetti a scopo alimentare il 1º giugno 2021.
- La farina ottenuta dalla lavorazione dei grilli ha un alto valore nutrizionale a fronte di un bassissimo impatto ambientale
- E’ composta da un elevato apporto proteico (oltre il 65%) e un’ottima quantità di grassi buoni (omega 3 e omega 6) a fronte dell’assenza di grassi saturi, grassi trans e colesterolo
- Sono inoltre ricchi di vitamine, calcio, fibre, ferro, zinco e fosforo.
- L’impatto sull’ambiente è minimo: bassi consumi idrici, ridotte emissioni di gas serra, nessun uso di antibiotici